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GIOVI, CAPOLONA E SUBBIANO

Da Arezzo ci dirigiamo alla volta di Giovi località nei pressi della quale si trova la pieve a Siétina Dedicato a Santa Maria Maddalena e ricordato fino dall’xi secolo l’edificio, già sotto il patronato della potente famiglia aretina dei Bacci (committente di Piero della Francesca), ha subìto nel tempo notevoli manomissioni. Nel suo interno, a tre navate divise da pilastri, si trovano interessanti affreschi di scuola locale che rimontano dal tardo Trecento alla fine del xv secolo; di essi una Madonna in trono col Bambino, un’Annunciazione e due figure: San Bernardino e Sant’Antonio, realizzati forse intorno al 1490, sono da assegnate all’ambito di Lorentino d’Andrea, il più prolifico collaboratore di Piero della Francesca al ciclo della Vera Croce in San Francesco Arezzo. E proprio alla bottega di Lorentino, e forse ad uno dei suoi figli e collaboratori, Niccolò, è attribuibile un ciclo di affreschi, sempre tardoquattrocentesco, che decora la cappella dedicata a San Giuseppe nel Castello della Fioraia, antico maniero che si erge presso Castelnuovo di Subbiano. Questa costruzione, in origine un poderoso fortilizio di cui resta il torrione, venne trasformata in residenza signorile da Simone della Fioraia, e forse proprio durante tale fase di ristrutturazione dell’edificio fu commissionata anche la decorazione del piccolo sacello sulle cui pareti sono affrescate le scene con: Annunciazione, Natività, Adorazione dei Magi e i Santi Antonio Abate e Rocco, Sebastiano e Lucia.

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