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CASTELFOCOGNANO,TALLA, BIBBIENA

Percorrendo sempre la strada statale superiamo le località di Capolona, Subbiano ed infine Rassina, da dove, dirigendoci verso ovest, raggiungiamo Castel Focognano, il cui toponimo ricorda un Castello – di cui sono testimonianza resti di mura e di torri – già della famiglia Giannellini, a cui fu sottratto, nel 1322, dal vescovo di Arezzo Guido Tarlati Nei pressi di questo borgo si trova la pieve a Socana, edificio romanico, costruito intorno ai secoli xi e xii, sulle vestigia di un tempio etrusco, come si può notare nella parte absidale della chiesa il cui interno, a tre navate, è spartito da pilastri su cui si impostano archi a tutto sesto.

TALLA
Talla è importante per aver dato i natali al grande Guido Monaco, inventore della notazione musicale. Il Museo, a lui intitolato, si trova all'interno della sua casa natale, nel nucleo medievale del paese, denominato la Castellaccia.
Talla è uno dei più piccoli Comuni del Casentino, per numero di abitanti, ma non per estensione posto in una verde vallata sulle pendici del Pratomagno.
Il suo territorio, ricoperto in massima parte da selve di castagni di faggi e da folte pinete che lo rendono un'oasi di pace e di tranquillità, è uno dei luoghi meno inquinati della nostra regione.

BIBBIENA
Ritornando da Castel Focognano a Rassina e da qui riprendendo, verso nord, la strada statale raggiungiamo Bibbiena, borgo che appartenne nel Medioevo anche alla potente famiglia dei Tarlati, e che poi, non senza alterne vicende, passò sotto il dominio di Firenze. Fra gli edifici di più antica fondazione si conservano: il Palazzo cinquecentesco della famiglia Dovizi da cui nacque il cardinale, ed insigne letterato, Bernardo Dovizi detto il Bibbiena, il quale fu segretario di papa Leone X Medici ed amico di Raffaello Sanzio. Di fronte alla dimora della nobile casata si erge la chiesa di San Lorenzo quattrocentesca, ma restaurata nel secondo decennio del xx secolo che, oltre ad alcune pregevoli opere, soprattutto terrecotte riferite ad Andrea e Giovanni della Robbia, presenta un bel chiostro, di piccole dimensioni. Degna di nota è anche la chiesa dei Santi Ippolito e Donato, anticamente cappella della rocca dei Tarlati che, risalente al xii secolo, venne rimaneggiata in seguito, soprattutto durante il Trecento ed il Quattrocento. Ad un’unica navata con tetto a capriate, l’edificio conserva, fra le altre opere: all’altar maggiore un Trittico del 1435 di Bicci di Lorenzo, una Madonna col Bambino e angeli di Arcangelo di Cola da Camerino, e una trecentesca Croce dipinta assegnata al Maestro di San Polo in Rosso. Nei dintorni di Bibbiena sorge il santuario della Madonna del Sasso, uno dei più suggestivi esempi di architettura rinascimentale in Casentino. Sul masso presso il quale, secondo la tradizione, apparve più volte la Vergine, venne fondata una chiesa che, fra il 1468 ed il 1507, venne riedificata su disegno di Giuliano da Maiano. Fra le numerose opere degne di rilievo si ricordano: un tabernacolo, con fregio robbiano, all’interno del quale si conserva l’affresco con la Vergine col Bambino e due angeli di Bicci di Lorenzo e una Natività della Vergine e Santi di Jacopo Ligozzi firmata e datata 1607. Nella cripta, ricca anch’essa di testimonianze artistiche, è da segnalare una Madonna col Bambino fra i Santi Bartolomeo e Matteo eseguita, intorno al 1536, da Giovann’Antonio Lappoli uno dei più importanti pittori aretini del xvi secolo.

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