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TERRANUOVA BRACCIOLINI, MONTEVARCHI, CAVRIGLIA

Da Galatrona si può raggiungere MONTEVARCHI Sul colle che sovrasta la città sorse, in posizione strategica, sul varco che segnava il passaggio dal territorio aretino a quello fiesolano, un castello, appartenuto, verso l’XI secolo, alla famiglia di feudatari francesi Bourbon Del Monte di Santa Maria. A partire dal Duecento il maniero passò ai Conti Guidi, sotto il cui dominio restò fino al 1254, quando fu venduto alla Repubblica fiorentina; ritornato di nuovo possesso guidingo, fu ceduto definitivamente a Firenze nel 1273. Durante il XIII secolo si sviluppò nel fondovalle il mercatale (il mercato del castello) che nel tempo andò organizzandosi nel borgo, seguendo il tipico sviluppo dei centri sorti in funzione di un’asse stradale di importanza quale fu, per la futura Montevarchi, la Cassia Vetus (ora via Roma). Dopo varie vicissitudini, nel 1328 Firenze fortificò il borgo con una possente cerchia di mura con due porte munite di torrioni, tuttavia di tali antiche costruzioni restano solo poche testimonianze. Per il suo ruolo strategico già a partire dal Trecento e poi, per la sua importanza quale centro agricolo e manifatturiero Montevarchi ha conservato una discreta importanza fino in età granducale. Il nucleo centrale cittadino conserva la COLLEGIATA DI SAN LORENZO che, già menzionata alla fine del XII secolo, venne completamente riedificata tra il 1706 ed il 1709 su progetto di Massimiliano Soldani Benzi scultore, medaglista ed architetto nato a Montevarchi nel 1658. L’altar maggiore, opera di Gherardo Silvani, presenta sculture di Giovanni Baratta da Carrara; la cupola fu affrescata, fra il 1720 ed il 1722, da Matteo Bonechi con l’Assunzione di Maria in Gloria fra Santi e la Santissima Trinità affresco che, scialbato già nel tardo Settecento, è stato di recente riportato in luce. Al tempo dell’intervento del Soldani Benzi risale lo smantellamento sia del Tempietto di Andrea della Robbia (che conservava, in origine, la reliquia del Sacro Latte) sia del Fonte battesimale che si trovava in una cappella, a sinistra, simmetrica al Tempietto. Quest’ultimo, ora sistemato nel MUSEO D’ARTE SACRA DELLA COLLEGIATA, è stato ricostruito fedelmente sulla base della documentazione grafica esistente. Nel medesimo Museo sono custoditi: un affresco staccato, e in parte mutilo, raffigurante una Madonna in trono e Santi, e una Natività eseguito da Luberto da Montevarchi; un altro affresco frammentario attribuito ad Agnolo Gaddi (una Madonna e Santi) oltre a numerosi parati ed oggetti sacri di preziosa fattura. Sul lato sinistro della Collegiata sorge il PALAZZO PRETORIO, riedificato in epoca moderna ma sul cui prospetto sono stati murati stemmi di podestà risalenti al XV secolo; del XVIII secolo è il vicino PALAZZO MARTINI; altri edifici di particolare interesse sono la CHIESA DI SAN LUDOVICO, risalente al 1327, edificata dai francescani, ampliata e arricchita nel 1629, la quale presenta un ricco altare in marmi policromi e un coro ligneo intagliato. Di tale fondazione francescana è parte integrante il CONVENTO DI SAN LUDOVICO con un bel chiostro di gusto michelozziano datato al 1471, ceduto, nel 1821, all’ACCADEMIA VALDARNESE DEL POGGIO. Nell’attuale sede dell’ACCADEMIA, istituita dall’umanista Poggio Bracciolini (nato a Montevarchi nel 1380), sono ospitati la BIBLIOTECA che raccoglie oltre 20.000 volumi fra i quali anche manoscritti e cinquecentine e il MUSEO DI PALEONTOLOGIA con reperti provenienti, in massima parte, dal Valdarno superiore. Un aspetto assai caratteristico di Montevarchi è il numero ragguardevole di edifici in stile Liberty che vi sono stati realizzati. Fra gli esempi più eclatanti e rari in Toscana vi è VILLA MASINI in via Pestello che, residenza privata, non è visitabile. Costruita fra il 1923 ed il 1927 per Angelo Masini dal professor Giuseppe Petrini e dall’architetto Luigi Zumkeller; l’edificio, che si sviluppa su tre livelli con torre angolare, è riccamente decorato con opere in ferro battuto e terracotta policroma. Un altro esempio di dimora privata improntata ad un delizioso decorativismo, è PALAZZO GALEFFI realizzato, alla fine degli anni Venti, dai medesimi Petrini e Zumkeller; nel palazzo è ospitato il MUSEO D’ARTE MODERNA GALEFFI, una collezione privata, donata al Comune, che raccoglie opere dell’artista montevarchino Ernesto Galeffi.
Da Montevarchi si può raggiungere CAVRIGLIA, centro noto soprattutto anche per il suo PARCO NATURALE di grande estensione. Nel paese si possono visitare l’antica pieve dedicata a SAN GIOVANNI BATTISTA, risalente ai secoli XI-XII che, più volte rimaneggiata, è ora un esempio di barocco insolito per quest’area, ed inoltre l’annesso MUSEO, ospitato nel piccolo oratorio, che conserva arredi sacri dal XV al XVIII secolo: terrecotte invetriate, una Croce ottomana in bronzo dorato di particolare rilievo ed anche una piccola Pace in rame dipinto della manifattura di Limoges del XVI secolo con cornice in argento. Dal momento che questa zona è stata, durante gli anni Trenta e Quaranta del Novecento, un importante centro per l’estrazione della lignite ed in seguito, fra gli anni Sessanta e Settanta, il perno dell’intera economia della zona con la centrale termoelettrica di Santa Barbara, testimonianza significativa di questa storia recente, nella vicina località di CASTELNUOVO DEI SABBIONI (a ovest di Cavriglia) è stato allestito il MUSEO DELLA MINIERA che ripercorre, attraverso materiali di scavo e documentari il duro lavoro nel bacino minerario. A nord di Cavriglia, invece, dirigendoci alla volta di San Giovanni Valdarno, su di una collina si erge il CONVENTO DI MONTECARLO, un complesso rinascimentale la cui chiesa si dice fondata da San Bernardino, e dalla quale proviene la pala con l’Annunciazione del Beato Angelico conservata ora nel Museo d’Arte Sacra di San Giovanni Valdarno.

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